Carissime e carissimi tutti,
torna maggio, il mese delle rose, il mese di Maria.
Papa Francesco ci ha esortati a unirci a lui recitando ogni giorno il Rosario per chiedere la fine della pandemia. Possa questa essere un'esperienza di approfondimento della nostra vita cristiana in comunione con Maria; è appunto di lei che oggi vorrei parlarvi, è con lei e in lei che desidero percorrere con voi la via dell'Amore.
La bellezza della Vergine Madre è stata una luce che ha illuminato i miei passi fin dalla giovinezza, conducendomi a vivere con lei e a rivolgermi spesso a lei.
Nella via dell'Amore, Maria ci guida e ci sostiene se facendoci piccoli sappiamo farci prendere in braccio da lei, quando il cammino della vita si fa più difficile.
Se guardiamo al mistero dell'assunzione di Maria in Cielo vediamo che l'Assunta rappresenta, in qualche modo, tutta l'umanità redenta; quale Madre nostra ci indica la meta verso cui anche noi siamo protesi: noi seguiremo il suo destino. Siamo chiamati ad andare a Gesù tramite Maria; in comunione con lei, tutti, uomini e donne, quasi "unica madre", possiamo scoprire la nostra vocazione, quella di dare, per così dire, la carne a Cristo Signore, perché egli continui in noi la sua incarnazione.
La Vergine Madre non è una santa come le altre, ma colei che, per un particolarissimo disegno di Dio, vive in comunione con la Trinità già da ora in Cielo in corpo ed anima, dispiegando e illuminando il mistero della redenzione di "tutto l'uomo", come leggiamo in Genesi, maschio e femmina lo creò (cfr. 1,27).
Accanto al Risorto ecco allora l'Assunta, entrambi spiegano il destino finale della persona umana redenta e trasfigurata nella gloria in tutta la bellezza della sua mascolinità e femminilità. Tutti, uomini e donne, ci ritroveremo un giorno cristificati e fatti uno nel Corpo mistico di Cristo, insieme con Maria, nostra Madre, quasi contenuti in lei, parole nella Parola, note diverse di una sola armonia, intenti a cantare il canto nuovo nel Regno di Dio.
Protesi verso questa meta sublime, viviamo allora la nostra vita in comunione con Maria, lasciandoci condurre dallo Spirito Santo nel cammino della santità. Intavoliamo rapporti autentici con gli altri per diventare quello che già siamo membri dell'unico Corpo mistico.
Invochiamo spesso, durante il giorno, Maria perché ci aiuti ad amare col suo cuore, per imparare ad essere una sua "mistica presenza" qui in terra, che continua a generare Gesù in noi e fra noi.
Non stanchiamoci d'amare sempre tutti i prossimi con cui entriamo in contatto quali membri dell'unica famiglia dei figli di Dio.
Un piccolo segreto per mantenere il nostro spirito aperto all'Amore potrà essere quello di prestare attenzione alle piccole cose della vita quotidiana, compiendole con cura e dedizione. A volte potrà trattarsi di non indugiare a fare la volontà di Dio dell'attimo presente; spesso invece temporeggiamo, anche per pochi secondi, senza seguire con prontezza le mozioni dello Spirito Santo che interiormente ci guida attraverso la voce della nostra coscienza. Ricordiamoci di Maria che si è recata "in fretta" (Lc 1,39) dalla cugina Elisabetta, impariamo da lei ad amare concretamente, subito, senza pesantezze.
Altre volte potremo cercare di essere più sobri e temperanti nel prendere i pasti, sapendo limitarci nel mangiare senza eccessi. Potrà anche capitarci di essere tentati di dire parole insipienti e inopportune in certe circostanze, potrà allora essere necessario porre una custodia alle nostre labbra (cfr. Sal 14,1,6).
Tutti questi piccoli atti d'amore saranno i nostri tentativi di aprirci all'Amore, se così faremo Dio non tarderà a venirci incontro, colmandoci della sua grazia, facendoci capaci di amare guidati dallo Spirito, sì da partecipare alla vita della Vergine Madre.
sr. Nunziella