Punto luce estate 2023 - Gli aspetti concreti dell’Amore

 

Carissime e carissimi tutti,

se percorriamo insieme la via dell’Amore ci accorgeremo ben presto che esso si esprime negli innumerevoli aspetti del vivere umano, essi sono manifestazioni diverse dello stesso amore evangelico.

La vita cristiana, infatti, non deve relegarci in una religiosità avulsa dalla realtà, ma portarci a vivere il nostro cammino di fede in un inserimento ecclesiale e sociale più efficace e fattivo, dando il nostro contributo all’estensione e al consolidamento della chiesa-comunione, in vista di chiamare, tramite lei, l’umanità di oggi e di domani a sperimentare la vita trinitaria, di cui Gesù ci ha resi partecipi incarnandosi e morendo in croce per noi.

L’Amore, dunque, nei suoi molteplici aspetti della vita umana, può manifestarsi in modi diversi, ma è sempre lo stesso amore che si esprime, secondo la sua multiforme sapienza, nelle varie circostanze della nostra esistenza.

 

Se viviamo con impegno la nostra vita cristiana in comunione con altri non tarderemo a scoprire che quel che conta è amare Dio e il prossimo, l’Amore è il senso e il fondamento della nostra vocazione, esso deve incarnarsi ed esprimersi nei diversi aspetti della vita concreta, questi ultimi sono strettamente legati fra loro e conducono, per così dire, allo stesso risultato.

Come Gesù di Nazaret era sempre Gesù, sia che predicasse, sia che mangiasse, sia che pregasse…, ogni sua azione era una diversa manifestazione del suo amore, così anche noi, da cristiani, siamo chiamati a incarnare, nella nostra vita quotidiana, lo stesso amore evangelico nelle multiformi espressioni e nelle varie dimensioni degli aspetti concreti del vivere umano, essi sono strettamente collegati fra loro, nel senso che l’uno postula l’altro, se ne viviamo bene uno finiamo col vivere bene anche gli altri.

Progredire nella vita cristiana esige l’impegno a vivere bene ognuno di questi aspetti, sperimentarne uno solo influenza tutti gli altri, lo vedremo meglio se proviamo a fare una scorribanda di tali aspetti mettendoli in relazione con la vita di comunione, che il Vangelo della carità esige.

Lavorare con amore, per esempio, ci fa mettere la nostra competenza e professionalità a servizio di un autentico progresso sociale, così da rendere più umane le stesse strutture, trasformandole in presidio alla vera comunione. L’amore ci spinge a dare sempre nuove risposte nei nuovi campi del mondo del lavoro.

Lavorare, inoltre, significa guadagnare e, di conseguenza, avere la possibilità di gestire quello che possediamo secondo i criteri della giustizia evangelica. A tal proposito mi piace vedere nel Magnificat di Maria i fondamenti di una nuova economia e di una nuova politica basate sul Vangelo; come dice il cantico: “Dio deporrà i potenti dai troni ed esalterà gli umili, invierà a mani vuote i ricchi e colmerà di beni i poveri.” (cfr. Lc 1, 52-53). L’Amore farà uguali nel regno della pace.

Una nuova visione della politica e una nuova dimensione della vita sociale ispirate al Vangelo esigono, però, il nostro impegno nell’opera di evangelizzazione che non escluda nessuno fino a fare in modo che i più poveri diventino anch’essi protagonisti e operatori di pace nella grande famiglia dell’umanità per la quale Gesù ha dato la sua vita morendo in croce.

Non è, poi, possibile annunciare efficacemente l’Amore, che viene da Dio, se non andiamo in profondità nella comunione con Dio, se non alimentiamo continuamente la nostra vita di preghiera. Va anche detto che, se viviamo con intensità la relazione con gli altri, ne può guadagnare la nostra preghiera.

Come Gesù dobbiamo imparare a ritirarci in preghiera per ritrovare dentro di noi in Dio anche i fratelli e le sorelle di tutti i tempi. La piccola cella del nostro cuore è abitata da Dio uno e trino che la dilata sull’Infinito e sull’intera umanità.

La comunione con Dio è, dunque, il fondamento della comunione con gli altri, quest’ultima esige, inoltre, prima di tutto l’amore verso noi stessi interamente presi: corpo-anima. Non per niente «Ama il prossimo come te stesso» (Lv 19,18) è il secondo comandamento della legge antica. Amarsi significa anche accettarsi nella propria corporeità; il nostro corpo è destinato alla gloria, deve, perciò, entrare nell’esperienza della nostra vita cristiana, perché è tempio di Dio.

Da qui nasce la necessità di prenderci cura della nostra vita fisica e della nostra salute con tutti i mezzi umani disponibili a questo scopo, senza, però, dimenticare che la vita fisica è in funzione dell’altra Vita, quella eterna, destinata sia all’anima, sia al corpo. In questa prospettiva la salute e la malattia sono tappe diverse dell’unica via dell’Amore, che Dio ci domanda di percorrere nelle varie situazioni della nostra esistenza.

Se, poi, viviamo in comunione con Dio, con gli altri e col nostro corpo, cioè con noi stessi, non possiamo non vivere in comunione con l’ambiente che ci circonda, senza vandalismi, esprimendo un sincero amore per il creato nel curare la bellezza e l’armonia anche intorno a noi, là dove viviamo e operiamo: nella casa, nella scuola, nell’ufficio… ovunque.

Se il vestito portato con gusto e dignità esprime l’amore e il rispetto per il nostro corpo, la cura dell’ambiente rivela il nostro amore per il creato.

Per vivere e incarnare nel concreto della quotidianità quanto abbiamo detto è, però, necessario formarsi delle convinzioni mutuate da una cultura cristiana, frutto di uno studio guidato dall’amore. Non parlo dello studio fatto per conseguire titoli, ma dello studio - studium = amore -, cioè dello studio che è vera cultura e non prurito di sapere.

Penso che le persone colte siano, spesso, più propense ad aprirsi a Dio e al suo mistero; cultura e santità vanno d’accordo. La ricerca della Verità fatta, per esempio, attraverso la filosofia o la teologia, se fatta bene, ci porta a contemplare la bellezza di Dio-Trinità, comunione eterna, movimento e impeto, silenzio e pace.

La Trinità è comunicazione perenne; di tale vita trinitaria Gesù ci ha resi partecipi, morendo in croce per noi, da qui l’importanza della comunicazione fra noi delle nostre esperienze di Dio per diventare ciò che siamo familiari di Dio, un’unica famiglia, quella dei figli e delle figlie di Dio nel Figlio. Anche i mezzi di comunicazione sociale messi a servizio dell’amore servono a questo scopo agevolando la diffusione del messaggio evangelico nello spazio e nel tempo.

Percorrendo questa rapida scorribanda degli aspetti concreti dell’amore, vediamo come essi siano collegati tra loro, esprimendo in modi diversi lo stesso amore, che viene da Dio, e che tutti siamo chiamati a vivere nelle varie circostanze e nelle diverse situazioni della nostra vita.

Lavorare, evangelizzare, pregare, curarsi, vestirsi, arredare la casa, studiare, aggiornare, informare…sono i numerosi verbi che coniugano l’amore nella multiforme varietà delle sue manifestazioni, in fondo è lo stesso Gesù che in noi e fra noi lavora, prega, annuncia il Vangelo…

Questi vari aspetti dell’amore non sono solo delle espressioni diverse della nostra vita personale, ma anche di quella della Chiesa. Penso alla comunione dei beni e all’economia vissute evangelicamente dalle varie congregazioni e dai vari organismi ecclesiali della carità, vedo l’opera di evangelizzazione della Chiesa realizzata dagli innumerevoli missionari che hanno raggiunto fin da epoca remota i più lontani confini della terra. La preghiera mi fa dirigere lo sguardo sui diversi ordini contemplativi di tutti i tempi, la salute e la cura del corpo sui vari ordini ospedalieri e sulle molte strutture sanitarie. La cura del creato, la bellezza dell’arte cristiana, la ricerca e lo studio dirigono la mia attenzione alle numerose scuole ed opere di religiosi e religiose, alle università pontificie e ai vari organismi specifici, le comunicazioni sociali, invece, alle numerose opere editoriali e alle molteplici iniziative a servizio dell’informazione ecclesiale e sociale.

Anche nell’ambito della società solo un progetto di politica mutuato dal Vangelo potrà portare a incarnare l’amore cristiano negli innumerevoli aspetti della vita.

Le modalità di incarnazione di quest’amore nei vari ambiti del vivere sociale potranno essere diverse, ma perfettamente armonizzate perché ispirate dallo stesso spirito evangelico.

Se, dunque, vogliamo diventare operatori di pace e strumenti di comunione nella Chiesa e nella società dobbiamo imparare ad amare concretamente, sapendo che il nostro operare nei vari ambiti del vivere umano è semplicemente l’espressione e la manifestazione diversa dell’unico e multiforme amore, che viene da Dio e ci guida ogni momento se ci apriamo alla sua azione illuminante e risanante.

È sempre Gesù in noi e fra noi, se siamo uniti nel suo nome, che lavora, prega, incontra gli altri, guarisce, consola ecc., è la sua vita in noi che si manifesta in modi diversi, ma che è sempre la stessa identica vita.

Gesù deve prendere tutta la nostra esistenza, non possiamo incontrarlo in chiesa e dimenticarlo a casa, ricercarlo nella preghiera e abbandonarlo nel lavoro; egli è sempre in noi e vuole agire e operare attraverso di noi, non c’è un’azione più importante di un’altra, né un ambito della nostra vita personale e sociale più significativo di un altro.

Siamo, inoltre, chiamati a operare, ognuno secondo la propria vocazione, in tutti i campi del vivere umano: arte, scienza, politica, cultura, lavoro, economia..., solo così nascerà un nuovo umanesimo fondato su Cristo, l’Uomo-Dio.

 sr. Nunziella

Gli aspetti concreti dell'Amore. Scarica il pdf

 

 

 

 

SLOGAN:       Ama qui e adesso, concretamente.

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