Avventure di una famiglia a Palermo in tempo di "quarantena"

Marilena e Alessandro nati e cresciuti in riva al mare di Capo d’Orlando, una volta sposati, hanno messo su casa a Palermo, qui infatti Marilena, ingegnere informatico, è ricercatrice in ambito Smart Energy presso un laboratorio di ricerca e sviluppo di una multinazionale, lavora per azienda internazionale di information technology e, in questa città, Alessandro decide di iniziare una nuova esperienza professionale nell’ambito dell’amministrazione condominiale lasciando il suo precedente lavoro a Capo d’Orlando, perché questa nuova famiglia possa fin da subito vivere e crescere insieme.

Impegnativo il lavoro di Marilena, il lavoro di Alessandro implica invece una vastissima e a volte “vivace” rete relazionale (interessante sentirlo descritto da Martina: “Il mio papà ha tante occasioni per essere una presenza d’amore tra le persone, perché qualche volta, nei condomini, non riescono proprio a mettersi d’accordo!”. La distanza geografica da nonni, zii e parenti è un incentivo a vivere una forte comunione e una grande solidarietà all’interno della famiglia, incastrare scuola, palestra, compiti, lavoro, influenze… è un ottimo esercizio per imparare sempre più a non perdere di vista l’amore all’altro che diventa fonte di gioia e di festa.

Eppure le amate gite fuori porta (amate visite ai nonni per i più piccoli), gli equilibri sperimentati in giornate intense, le allegre passeggiate domenicali, l’impegnativa ma cara routine scolastica… per la famiglia Canfora come per un’infinità di altre famiglie,tutto questo e molto altro è stato improvvisamente messo in questione da un piccolo virus che ha sconvolto il mondo. Un tempo difficile, è vero, ma anche un’occasione più unica che rara.

È direttamente Marilena a raccontarci, allora, come è andata.

Sono passati due mesi da quando è stata dichiara la Pandemia ed il nostro governo ha emanato le misure restrittive che ci impongono di stare a casa. Ciascuno di noi è stato chiamato a fare la propria parte in questa situazione particolarmente difficile e dolorosa. Sto vivendo un’esperienza che mai avrei pensato nella mia vita e continuo a sperimentare ogni giorno la grazia di Dio che mi sostiene e mi consente di vivere con serenità questa situazione di clausura forzata.

La quotidianità della famiglia Canfora è stata completamente stravolta: siamo tutti e 4 sotto lo stesso tetto 24 ore su 24. Io ed Ale lavoriamo in modalità di smartworking, Martina frequenta la scuola in video conferenza e Gabriele si gode la sua famiglia, felice di passare del tempo con i genitori e la sorella.

Sia io che Ale abbiamo organizzato la giornata in modo che sia scandita da momenti ben precisi; è importante che tutta la famiglia abbia un ritmo da seguire. A giorni alterni ci alleniamo, facciamo un pò attività fisica insieme ai bambini in modo da muoverci un pò e scaricare le tensioni.Quando non lavoriamo, sia io che Ale ci dedichiamo ai bambini, cuciniamo insieme. Ci stiamo specializzando nella preparazione del pane, della pizza, di biscotti e torte. Di certo in casa Canfora non si soffre la noia e non si ozia.

I bambini hanno dimostrato un'elasticità ed una maturità che mi ha sorpresa. Durante tutto questo periodo sono rimasti sereni nonostante tutto.

Durante la quarantena abbiamo anche festeggiato il compleanno di Martina, in modo semplice ma facendole festa. Io mi sono presa un giorno di ferie in modo da potermi dedicare completamente a lei; le ho cucinato i suoi patti preferiti ed ho abbellito la casa con dei palloncini. Non sono mancati i regali arrivati anche da Capo d'Orlando per posta. Il giorno dopo mi ha detto che era stata una bellissima festa perché si è sentita amata dalle persone a lei più care. Questo mi ha dimostrato che i nostri figli hanno solo bisogno di sentirsi amati, tutto il resto è solo un contorno.

Non sono mancati momenti di sconforto, dei piccoli dolori da offrire a Gesù crocifisso e risorto.

La grazia del sacramento del matrimonio ha sostenuto me ed Ale e ci ha aiutati nella comunione reciproca e nel rapporto con i bambini.

Quanto stiamo vivendo di certo rimarrà impresso nei nostri cuori e nella nostra mente.

Intanto che ringraziamo questa famiglia per averci permesso di entrare nell’intimità del loro focolare domestico, siamo felici di dare voce anche alla “giovanissima” Martina, 8 anni, anche i più piccoli, infatti, sono protagonisti di questo tempo che viviamo e, ce lo hanno mostrato tante volte, non si tirano indietro nel dare il loro contributo, perché “Andrà tutto bene” se, oggi, rendiamo tutto “più bello” cioè più umano.

Quando mamma e papà mi hanno spiegato che dovevo stare a casa ho provato una bella sensazione perché pensavo non durasse così tanto e che non eravamo in questa crisi. Anche se mi manca la scuola mi piace stare a casa con la mia famiglia perché abbiamo la possibilità di passare più tempo insieme. La mattina mi collego in conference call con le mie maestre ed i miei compagni. Sono felice di vederli e di poter parlare con loro. Quando eravamo a scuola potevamo abbracciarci, ora però lo possiamo fare solo virtualmente. Il pomeriggio impegno il tempo giocando, studiando e guardando un po' di tv. Mi piace anche leggere i libri di Geronimo Stilton perché mi danno la possibilità di viaggiare nel tempo con la mente. La sera appena finiamo di cenare ci guardiamo un film in famiglia. Appena finisce la quarantena voglio andare a Capo d’Orlando a giocare con i gatti e le tartarughe. Non vedo l’ora di uscire e riabbracciare tutti i miei parenti e compagni.

 

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