A Casa Madre di solito c’è movimento di festa a partire dal pomeriggio della vigilia della Festa dei Santi, un’occasione per godere in modo speciale della presenza dei fratelli e delle sorelle che ci hanno preceduto nella via della santità, realizzando in pienezza il progetto d’amore divino nella loro vita, e che, ora, dal Cielo sostengono noi in questa corsa verso la meta. Ma che fare quest’anno? Un po’ difficile, dati gli spazi limitati, riunirsi per giochi, canti, preghiera insieme alle giovani. L’amore, però, spinge a camminare insieme, a mettersi in gioco, caratteristica dell’amore è la creatività... ecco l’idea: guardare un film insieme pur restando a casa. Il Centro giovanile si è mosso in moto, alcune giovani erano già arrivate per condividere qualche giorno in comunità, altri sono stati invitati ad unirsi online, tra questi, anche una bambina di 5 anni che ha perfino preparato i pop-corn!

I cartoni piacciono ai piccoli e sono molto utili ai grandi, ne abbiamo visto uno che è metafora della vita, in cui ciascuno è chiamato a realizzare un progetto che è fonte di gioia per tutti, sì perché l’amore nei piani di Dio è sempre a 360 gradi. Non mancano le difficoltà, le barriere del nostro piccolo mondo da superare, ma l’Amore, che è Dio, chiama e poi... attende; attende lo spazio e il tempo della nostra libertà. Dio-Amore non ha sbagliato ad amarci, a sceglierci, a chiamarci e inviarci, questa fiducia che diventa certezza ci rende audaci, capaci di donare noi stessi, di diventare ciò che siamo: chi-Amati!

Torniamo alla realtà... molto più bella di qualsiasi storia mai pensata: ecco, tanti uomini e donne, bambini e bambine, giovani, adolescenti, hanno attraversato la barriera del dolore, della prova, del limite, dell’apatia, per trovare l’Amore, hanno trovato la Vita, hanno dato vita, hanno scoperto la gioia vera, hanno donato speranza, abbracciati a Cristo ci indicano il cammino.

Carlo, Teresa, Francesco, Monica, Chiara, Benedetto, Gianna, Rosalia, Agata, Lucia, Tarcisio e tutti voi che ancora non conosciamo: GRAZIE!

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Un pranzo semplice, con l’aria ancora di festa, è infatti il “giorno dopo” della professione di una novizia, la prima suora asiatica, ci sono con noi Giovanni e Rosetta che sono venuti dal Veneto quasi come rappresentanti dell’amore di una mamma, quella di Diva, che nella giornata di ieri ci ha fatto comprendere come il cuore possa percorrere in un nanosecondo una distanza di oltre 11000 chilometri, e di un papà che ancora meglio dal Cielo ci spiega che, nell’oggi di Dio, siamo già uno, Cielo e terra, la distanza abissale è colmata in Cristo Redentore. A tavola, luogo della condivisione per eccellenza, c’è anche una giovane che trascorre qualche giorno con noi in comunità; sr Carmela arriva dalla curia un po’ dopo l’inizio del pranzo, è bello arrivare dopo una mattinata di lavoro, e poi arriva anche sr. Marianna dall’ospedale dove lavora, lei arriva un po’ più tardi, siamo quasi alla fine, ma con il suo sorriso dice quasi: “Ce l’ho fatta, siete ancora qui!”. Purtroppo, ancora il piccolo virus che da due anni ci fa compagnia, reclama ancora le nostre attenzioni e quindi, dal momento che siamo un po’ di più rispetto alla quotidianità, la nostra sala da pranzo per oggi è in giardino, non ci è andata poi male, di questi tempi si capisce anche quanto bisogna ringraziare Dio anche di un piccolo spazio all’aperto.

Parliamo. Ricordiamo che oggi è il 30 agosto. Sono cinquant’anni da quel sì che muove con determinazione i suoi primi passi! Una giovane messinese, appena laureata in filosofia, con un sogno che dall’Alto le è stato messo nel cuore, infrange i sogni umani di una mamma e di un papà: una carriera, una famiglia, una vita “normale” promettente sembrano non bastarle. Come può Nunziella spiegarlo a papà? Un amico quel giorno le dice: “Signorina, lei sta facendo un passo di cui i suoi genitori saranno contenti fra qualche anno”. In quel momento, forse, non era facile, ma papà Pasqualino sapeva che Nunziella non sarebbe tornata indietro; probabilmente immaginava già cosa avrebbe risposto a chi dall’Università di Messina partì per Roma per riportarla a quel mondo che tanto l’aveva appassionata e a cui avrebbe potuto dare un contributo. Aveva ragione papà, il 30 agosto aveva il sigillo di quella parola evangelica “Chi mette mano all’aratro e poi si volge indietro non è adatto per il Regno dei Cieli...”, con gioia e solida determinazione la ventitreenne Nunziella ha deciso: “Dio solo”.

A dire il vero sr. Nunziella oggi ci ha detto poche parole; qualcuna di noi, con vivacità, ha tirato fuori qualche aneddoto, lei ha sorriso e ha risposto alle domande di Rosetta.

Quando trovi una perla di grande valore, non puoi che vendere tutti i tuoi averi per comprarla... Quante cose belle Nunziella ha lasciato... beh, almeno lo immaginiamo, perché in realtà, a molti di noi che l’hanno conosciuta, ha sempre parlato della “Perla”, il suo Sposo amato.

E noi che abbiamo lasciato tutto e l’abbiamo seguito? Gesù ci ha già rassicurati!

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