Questa meditazione della Madre viene approfondita per tutto il mese, negli incontri promossi dall'Istituto delle Suore del Bell'Amore e relativi Cenacoli, come anche altrove.
Meditazione proposta dalla Madre come Punto luce del mese di giugno-luglio 2013.
DIO MI AMA
Da una conversazione di sr. Nunziella Scopelliti
Incontro dei Cenacoli del Bell'Amore
Baida-Palermo, 25 aprile 2003
Trascrizione da registrazione
Noi abbiamo dentro di noi - e ce l’ha messo Dio - un desiderio immenso di immortalità. Chi di voi non desidera vivere per sempre, non desidera che la morte non segni la fine definitiva del suo esistere, il precipitare nel nulla? Noi abbiamo il desiderio dell’immortalità e dell’infinito, anche se siamo atei abbiamo questo desiderio; e allora, ecco la grande contraddizione della persona umana: soggetta al condizionamento dello spazio - per cui se è qua, non può stare in un altro posto - e del tempo - per cui se sta in quest’epoca, non può vivere in un’altra epoca - desidera continuamente superare lo spazio e il tempo.
Questo desiderio non può venire dalla nostra natura limitata, questo desiderio viene da Dio, è iscritto nella nostra natura, ci spinge continuamente a cercarlo, come una sorta di prima aspirazione nostalgica verso di lui; questo, al di là del Cristianesimo, al di là delle religioni. Questa aspirazione verso Dio è, dunque, iscritta nella natura umana, ma nel momento in cui Gesù, il Verbo, il Figlio di Dio, l’Unigenito assume su di sé la natura umana, in quel momento, noi tutti, come dice San Paolo, diventiamo un solo Uomo: Gesù.
Nel momento in cui Gesù è morto sulla croce, ha fatto una preghiera: "Padre, che tutti siano una cosa sola; come tu, Padre, sei in me e io in te; che tutti siano una cosa sola in noi" (cfr. Gv 17,21). La preghiera del Figlio di Dio non può non essere esaudita, quindi, è stata esaudita; se siamo uno in Cristo, ciascuno di noi è figlio nel Figlio, amato personalmente da Dio.
In Cristo Gesù sono figlio di Dio, tutto è stato creato per me. Dio mi ama: per me sono stati creati il primo uomo e la prima donna, per me è avvenuta la Redenzione; tutto è mio, tutto è per me, tutto ciò che Dio ha fatto per tutta l’umanità, l’ha fatto per me.
Mi spiego: quando si dice "persona", si dice relazione con qualcuno; una persona umana o una Persona divina, in quanto persona è capacità di rapporto con qualcuno, che gli sta davanti e che è un’altra persona alla pari; è il rapporto interpersonale; ma noi, spesso, non entriamo in relazione, siamo, invece, come diceva qualche filosofo, delle monadi, senza porte e senza finestre, per così dire, ci parliamo addosso, come se le parole uscissero da noi e poi ritornassero su di noi, senza che sia avvenuta la comunicazione per la comunione, perché questa esige che la persona che ci sta davanti, sia per noi persona, che l’accettiamo e la rispettiamo come persona.
Il rapporto con l’altro è tale unicamente se io, nell’incontrare l’altro o l’altra, mi lascio totalmente coinvolgere, non aspetto più nessuno, tutto finisce là, non sono che per l'altro con cui entro in relazione; è chiaro che un amore personale di tal genere domanda il supporto della grazia; è molto difficile che la natura umana, non innestata in Cristo, possa arrivare a questo rapporto, perché siamo troppo divisi... ma Dio ama così.
Ma allora, se Dio ama me così, come mi ama? Mi ama come se io fossi, anzi, essendo io il Figlio; se mi ama così, da tutta l’eternità mi ha pensata. E quello che dico per voi, per me, ognuno, in questo momento, lo ridica rivolto a se stesso: da tutta l’eternità Dio mi ha pensato; significa che mi conosce dall’eternità, mentre la mia mamma naturale mi conosce da quando mi ha concepita, dunque, non mi conosceva prima. Dall’eternità Dio mi ha pensata, dall’eternità mi ha amata, mi ha voluta e mi ha voluta per l’eternità, anche se io lo rifiutassi, mi vorrà per sempre, non rifiuterà mai la sua volontà di Amore.
Prigionieri di quest’Amore, non possiamo neanche esistere, se non a causa di quest’Amore; quest’Amore infinito è su di me, è su di te, personalmente.
Tutto si ferma a me: tutta la storia, tutta la promessa, i Profeti del Vecchio Testamento, Abramo, Isacco, Giacobbe, Giovanni Battista, Gesù, tutta la storia sacra è per me. Tutta la storia dei popoli, tutta la storia dell’umanità è la storia dell’amore di Dio che, attraverso tutto e tutti, nel mistero della sua incarnazione, mi raggiunge qua, in questo momento, in quest’epoca, e allora, ecco che io divento Cristo: in me è tutta l’umanità, tutta la storia, tutti i santi, perché il Figlio Unigenito si rende presente in me, in quest’epoca. Ecco la santità! Ecco appagato il mio desiderio d'infinito.
E a questo siamo tutti chiamati, a un’esperienza di questo genere.
Ma noi, ci crediamo?