Aprile 2014 - La Scelta dell'Amore

Questa lettera viene approfondita negli incontri promossi dall'Istituto delle Suore del Bell'Amore e relativi Cenacoli, come anche altrove

Meditazione proposta dalla Madre come Punto luce del mese di aprile 2014. 

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Palermo, 5 aprile 2014 

Carissimi/e,

in quest'anno che segna il ventennio di vita del nostro giovane Istituto, mi sembra bello e significativo proporvi, insieme col testo del Punto luce, la visione di un DVD relativo alla nostra storia: si tratta della Salita al monte Pellegrino da vedere insieme per fare memoria degli avvenimenti che ci hanno coinvolto alle nostre origini in modo piuttosto sorprendente. Attraverso la storia della fondazione passa sempre una grazia per chiunque l'ascolta con fede e amore.

Quanto al Punto luce, dopo aver rimesso a fuoco l'importanza del silenzio interiore, da cui dobbiamo sempre partire per vivere raccolte e aperte a Dio, vorrei in questi mesi approfondire con voi i temi relativi al primo ciclo della via dell'Amore, cominciando dalla Scelta dell'Amore a cui bisogna sempre rifarsi in ogni momento della nostra vita, senza mai darla né per scontata, né per sottintesa, sarà questo il nostro modo di prepararci alla Pasqua.

 

Restiamo uniti in Gesù, morto e risorto

vostra sr. Nunziella Scopelliti 

La scelta dell'Amore 

Apriamoci all'azione dello Spirito 

Se consideriamo la nostra condizione di creature umane, è facile capire che siamo gente incapace di salvarsi da sola e questo senza bisogno di considerare il male che c'è nel mondo e in noi stessi, ma solo guardando i nostri tentativi di fare qualcosa di buono. Quante volte, pur non volendolo, finiamo col far soffrire proprio coloro a cui vogliamo bene. Il nostro amore umano non tiene, ha continue incrinature. C'è da chiederci, allora, se esista un altro amore, diverso da quello nostro, più grande, più solido, che tenga in ogni circostanza e che possa, per così dire, salvarci da tutte le situazioni e persino dalla morte.

Questo amore esiste ed è una Persona diversa da noi, proprio diversa, ma presente in noi, se l'accogliamo, aprendoci alla sua azione.

È l'Amore, è lo Spirito Santo: la Persona divina spesso meno conosciuta e più dimenticata; spero che il futuro della Chiesa le riservi più attenzione.

La ragione per cui noi non riusciamo a stabilire tra noi un rapporto d'amore è perché quasi mai amiamo con l'Amore con la A maiuscola, cioè con e nello Spirito Santo. Quasi sempre ci limitiamo ad amare solo coi nostri sforzi umani e con la nostra buona volontà, senza aprirci alla multiforme bellezza dello Spirito.

Personalmente ho sperimentato tante volte un vero capovolgimento di prospettiva nel momento in cui ho compreso che l'Amore non è il mio amore, ma una Persona distinta da me, che non la pensa come me, non sente e non reagisce come me. Può capitare, infatti, che lo Spirito mi spinga ad essere forte con gli altri, quando io vorrei essere gentile e condiscendente per sola debolezza; altre volte, invece, può succedere che mi inviti, interiormente, alla mansuetudine, mitigando la mia severità.

Lo Spirito è l'Amore, che unisce il Padre e il Figlio in un'ineffabile intimità; nessuna persona si è mai lasciata condurre dalla sua azione con la stessa docilità di Maria. Non sempre abbiamo un rapporto esplicito e profondo con lo Spirito Santo; instaurarlo significherebbe iniziare una nuova avventura: cominciare ad amare con l'Amore e non col nostro amore. Maria ci conduca in questo cammino e ci insegni come fare per metterci all'ascolto dello Spirito. 

 

Il Bell'Amore 

L'Amore, di cui vorrei parlarvi, non è un atteggiamento, un sentimento, una capacità umana, neanche un impegno, è Dio stesso: il Bell'Amore.

La storia delle religioni indica la ricerca di Dio da parte dell'umanità; il Cristianesimo è, invece, la rivelazione di Dio: Gesù di Nazareth, Figlio di Dio, ci svela l'ineffabile mistero della Trinità e ce ne partecipa la vita.

Inviato dal Padre, si incarna nel seno di una vergine: egli viene a comunicarci il suo Spirito, che è la sua stessa comunione col Padre in seno alla Trinità.

«Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio» (1Gv 4,10).

L'iniziativa viene da Dio, che, per la prima volta, al momento dell'Annunciazione dell'angelo a Maria, si rivela come Uno e Trino.

Il Figlio di Dio, con l'Incarnazione, ci fa partecipi della comunione trinitaria…: il Bell'Amore, l'Amore per eccellenza, in cui siamo entrati per Cristo Signore; in esso noi tutti ci muoviamo e siamo, in esso siamo già salvati, consanguinei e familiari di Dio, una cosa sola tra noi in Cristo, membra gli uni degli altri. È la travolgente bellezza della comunione trinitaria: il Padre con l'immensa moltitudine dei suoi figli e figlie, innestati con Maria nel Figlio, per opera dello Spirito. È la beata speranza della creazione finalmente liberata e ricapitolata in Cristo. 

 

L'Amore solo è 

L'Amore esiste ed è Dio stesso (cfr. 1Gv 4,8; 4,16), non una nostra umana conquista, non una nostra prerogativa. È il Bell'Amore onnicomprensivo di tutta la realtà: tutto è in esso e nulla esiste fuori di esso. Ciò significa che «l'Amore da solo è più dell'amore e qualche cosa, l'Amore solo è, tutto il resto non è se non è in esso e per esso»[1]. Se Dio è Amore, ciò significa che esistere per Dio è lo stesso che amare, ciò significa anche che ogni creatura esiste se trae da Dio la sua vita. Fuori di questa realtà è il nulla, il non essere.

Il male non è l'affermazione di una realtà positiva, è piuttosto un'assenza, un non essere. Non si tratta per noi di combattere contro il male, che vuole inghiottire l'umanità, disintegrandola nel turbine delle passioni e dell'odio, ma di liberare l'Amore, per permettergli di rinnovare persone e cose, rivelando la bellezza della nuova creazione.

Tutto può crollare: la guerra può infierire sull'umanità, il divorzio distruggere le famiglie, la droga uccidere tanti giovani, la solitudine e l'eutanasia intristire il tramonto degli anziani, la violenza stroncare ogni tentativo di promozione sociale...; tutto, anche le realtà più belle possono rivelare la loro caducità e finitezza, ma Dio solo, che è l'Amore, non crolla mai, è sempre presente in ogni circostanza, in ogni situazione, anche nelle più grandi atrocità che l'umanità può produrre, è là per salvare la creazione dal suo non essere amore e condurla alla pienezza. 

 

La fede nell'Amore 

L'amore come virtù può anche affermare il suo primato rispetto a qualunque altro valore umano, ma l'Amore sostanziale, che è Dio, è tutto e noi non possiamo conoscerlo, se non si rivela a noi, nella misura della nostra fede e della nostra libera adesione a lui.

C'è nella Scrittura un'affermazione sorprendente: «Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui» (Gv 14,21). Non è detto: «Colui al quale mi sarò manifestato, costui mi amerà», ma «mi manifesterò a chi mi ama». Ci troviamo davanti a un'altra logica: è la natura dell'atto di fede; l'amore fa vedere, ma si tratta dell'amore accolto e creduto, più che compreso. Non per nulla, Giovanni dirà: «Noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore» (1Gv 4,16). Credere all'amore è sempre possibile, anche quando ci si scopre incapaci di amare. Giovanni non dice: «Noi abbiamo amato», ma: «Abbiamo creduto all'amore». Ciò significa che l'Amore è altro da noi: è Dio stesso. 

 

L'Amore è una Persona 

Non è facile per noi comprendere che l'Amore è una Persona: lo Spirito Santo.

Dio è Amore perché è Uno e Trino, comunione di Persone: il Padre ama il Figlio; il Figlio ama il Padre; l'abbraccio sostanziale del Padre e del Figlio, l'Amore increato, personale è lo Spirito, la terza Persona. La Trinità ha tutto in sé, non ha bisogno di niente, è pienezza, assoluta armonia.

Gesù, incarnandosi e morendo in croce, ci ha partecipato tale comunione nello Spirito, che è la vita trinitaria.

Lo Spirito Santo è l'Amore stesso, per accoglierlo in noi dobbiamo rinunziare al nostro personale modo di amare, per imparare a lasciarci guidare dalla sua Persona, momento per momento; ameremo allora con l'Amore e non col nostro amore[2], ciò significa che anche la nostra capacità umana d'amare sarà mossa dall'azione dello Spirito Santo. 

 

Slogan:            Amiamo con l'Amore e non col nostro amore


[1]Costituzioni e Direttorio dell'Istituto religioso Suore del Bell'Amore, Presentazione, Palermo 2008, pp. 5-6.
[2]Cfr. Costituzioni…, o. c., p. 6.

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