Meditazione proposta dalla Madre come Punto luce del mese di aprile 2013.
Palermo, 5 aprile 2013
Carissime e carissimi tutti,
in questo periodo del tutto particolare per la Chiesa, la rinuncia di papa Benedetto XVI e l'elezione di papa Francesco sono stati avvenimenti che ci hanno fatto percepire come lo Spirito Santo sia veramente all'opera, infondendoci la certezza che la Chiesa è viva più che mai.
Memori dell'esortazione di Gesù "Chi ascolta voi, ascolta me", poniamoci in amoroso ascolto di papa Francesco, sapendo che ci troviamo, come diceva santa Caterina da Siena, davanti al "dolce Cristo in terra", la sua parola semplice, evangelica, profonda, penetrante rinnovi la nostra vita e ci porti ad accelerare nel nostro cammino di santità.
Siamo nel tempo di Pasqua, viviamo nella gioia del Risorto in comunione con tutta la Chiesa.
"Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù" (Col 3,1)
Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe, come dice San Paolo, la nostra fede (cfr. 1Cor 15, 14-17), ma Cristo è veramente risorto ed è apparso a deitestimoni prescelti da Dio, che sono diventati i primi annunziatori della risurrezione.
Cristo è risorto, la morte è stata vinta per sempre e noi siamo "morti con Cristo" e "vivremo con lui" (Rm 6,8), siamo dunque chiamati a partecipare alle sue sofferenze, nella speranza della gloria che ci attende.
Insieme con la creazione gemiamo nell'attesa della risurrezione, che ci coinvolgerà interamente corpo e anima (cfr. Rm 8, 18-23).
Se siamo risorti con Cristo cerchiamo allora le cose di lassù (cfr. Col 3,1), viviamo con lo sguardo fisso su Gesù, il Vivente, che asceso al cielo si è reso intimo a ciascuno di noi, presente tra noi, riempiendo di sé tutte le cose (cfr. Ef 1,20.22-23).
Se Cristo è risorto, le porte degli inferi non prevarranno mai sulla sua Chiesa (cfr. Mt 16,18), e noi siamo chiamati a rendere conto della speranza che è in noi (cfr. 1Pt 3,15).
"Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede" (1Gv 5,4).
Gesù crocifisso è la gloria del Padre, la rivelazione del suo inconcepibile amore per noi, Gesù risorto è la gloria del Padre "primogenito di tutta la creazione" e "di quelli che risorgono dai morti" (Col 1,15.18).
Se Cristo è salito alla destra del Padre, anche noi dobbiamo seguirlo nella sua ascesa. Siamo chiamati a vivere eternamente in lui, nel seno del Padre. Figli nel Figlio, dobbiamo avere il coraggio di sperare la vita eterna, sapendo vivere la nostra esistenza terrena come passaggio e preparazione alla Vita che non finisce.
Cercare le cose di lassù significa saper attendere, nelle vicissitudini del mondo, la vita eterna, tenendo lo sguardo fisso su Gesù, "colui che dà origine alla fede e la porta a compimento" (Eb 12,2).
Niente di ciò che è buono e bello in questo mondo andrà distrutto, ma trasformato, la Vita eterna è pienezza e gioia nella luce sfolgorante del Risorto.
Gesù è risorto e vivo in noi e in mezzo a noi se siamo uniti in lui nell'amore scambievole che ci rende capaci di donare la nostra vita.
Lasciamoci amare da Dio; nello stupore del mattino di Pasqua contempliamo la bellezza del Risorto che vince la morte e fa della croce lo strumento della nostra redenzione.
Non ci facciano più paura la sofferenza e la morte, Gesù le ha vinte per sempre; in lui risorgeremo anzi siamo già morti e risorti fin da ora; impariamo ogni momento a rinnegare il nostro io, a far morire il nostro uomo vecchio, come dice San Paolo (cfr. Col 3,9), per lasciare il Risorto vivere e operare attraverso noi nella vita quotidiana, saremo così testimoni credibili della risurrezione e causa di gioia per i nostri fratelli e le nostre sorelle bisognosi di trovare il senso della loro vita.
Portatori di speranza e di gioia, viviamo con lo sguardo fisso su Gesù, partecipi delle sue sofferenze nelle piccole e grandi prove della vita, in attesa della vita del Cielo, nel quale tutti ci ritroveremo uniti per sempre se avremo vissuto nell'amore.
Vi benedico di cuore,
sr. Nunziella Scopelliti