Carissime e carissimi tutti,
siamo all’inizio del mese di settembre, abbiamo da poco celebrato le due professioni di sr. Silvia e sr. Diva, ringraziamo Dio per queste nuove vocazioni fiorite nel giardino della sua Chiesa e riprendiamo il nostro cammino sulla via della santità con rinnovato slancio, certi della fedeltà di Dio, che da tutta l’eternità ci ha voluti e amati.
Vorrei ora meditare con voi sulla relazione Gesù-Maria e sulla possibilità per noi e per tutti di partecipare ad essa. Mi sembra che ci sia ancora molto da scoprire sul mistero di questo rapporto, perché nella Chiesa non si è, a mio avviso, abbastanza approfondita la cristologia in relazione alla Vergine.
La vocazione dell’umanità e del creato, se vogliamo coglierla nel suo mistero, può spiegarsi alla luce del rapporto Gesù-Maria; “essere Maria per Gesù” è la vocazione di ogni uomo e di ogni donna chiamati, per così dire, a dare la carne all’uomo-Dio, nel senso che Maria, Madre del Verbo incarnato e Madre nostra, esprime il destino di tutti noi, il senso profondo della nostra vita, l’unica vocazione universale del genere umano: generare Gesù in noi e fra noi in comunione con lei partecipando alla sua vita, accogliere dallo Spirito Santo la grazia di partecipazione alla sua maternità nei riguardi del Figlio, che continua la sua incarnazione in noi.
Se Gesù è il mediatore tra il Padre e l’umanità, Maria si pone tra noi e Cristo, nessuno di noi farà mai la sua esperienza, perché tutti noi entriamo in rapporto con Gesù nato da lei, che ha già preso la carne da lei. Maria, unico fiore immacolato dell’umanità e del creato, ha generato Dio nella carne; in lei, nel mistero dell’incarnazione, la storia e la creazione, in qualche modo, si sintetizzano e toccano il loro punto culmine. La storia di Israele sfocia nella nascita del Messia, tutta la creazione produce il suo frutto più bello: il Verbo incarnato, tutto questo attraverso Maria.
Essere cristiani o essere mariani sono, a parer mio, sinonimi; in questa prospettiva non si tratta tanto di imitare Maria, quanto di ricevere dallo Spirito Santo una grazia di partecipazione alla vita di lei, si tratta, per così dire, di lasciarsi vivere da lei per entrare in lei e instaurare, tramite lei, l’unico vero rapporto che si possa instaurare con Gesù: quello di Maria. La Vergine Madre, essendo stata scelta da Dio, è strada obbligatoria per Cristo; è lei la mediatrice di tutte le grazie ricevute dal Figlio perché le dispensi sui suoi figli e figlie, quale Madre amorosissima; collocandoci nel suo cuore, in comunione con lei, impariamo ad amare di amore materno Gesù, generandolo in ogni fratello e sorella che incontriamo, generandolo in noi e fra noi. Per Maria, Cristo Signore continua la sua incarnazione nella Chiesa di tutti i tempi.
Solo l’Amore, che è lo Spirito Santo, può farci comprendere il mistero di Maria. Bisogna lasciarsi portare dalla grazia vivendo il nulla di sé, solo così si diventa Maria.
A volte noi amiamo Dio col “nostro” amore umano, ma Dio bisogna arrivare ad amarlo col suo stesso Amore, che è una Persona, lo Spirito Santo, solo così siamo resi partecipi della vita di Maria, la donna d’amore. Come spiega san Massimiliano Kolbe, se il Verbo si è incarnato in Gesù, lo Spirito Santo si è quasi incarnato in Maria.
Se la vocazione dell’umanità è “essere Maria per Gesù”, la realtà può apparirci come un grande “mistero”, in cui contempliamo solo Gesù e Maria e nel loro reciproco amore tutta la terra con l’umanità e tutto il Cielo con la Trinità. La Vergine è la relazione con Gesù, in lei lo Spirito ama il Figlio, in lei è la spiegazione della vera unità che ogni uomo e ogni donna può raggiungere con Dio e con l’umanità.
Per opera dello Spirito Santo Maria concepisce il Figlio, più tardi, a Pentecoste, accoglie, circondata dagli apostoli, lo stesso Spirito che vivifica e sostiene la Chiesa nascente: il Corpo mistico del Figlio.
Dopo la morte e la risurrezione di Gesù, Maria prende dentro il suo amore per il Figlio tutta l’umanità.
Maria, vivente oggi in chi si lascia “marianizzare” dalla sua presenza, cerca ancora suo Figlio nell’umanità, negli uomini e nelle donne del nostro tempo e ingloba nella sua relazione con Gesù ogni suo fratello e sorella; è Maria per Gesù. Potremmo dire che tutti noi, figli e figlie di Maria, uniti a lei, quasi mistica presenza di lei, “unica Madre”, continuiamo la generazione del Verbo nella carne, generando la sua presenza in ciascuno di noi e fra noi.
Non è pensabile Cristo senza Maria.
In noi, Maria vive la sua mistica maternità verso il Cristo totale, comprendiamo il suo ruolo come mediatrice tra noi e Gesù; solo in lei, provando a guardare persone e cose da dentro i suoi occhi, cogliamo cosa significhi amare da madre.
Chi è il Verbo incarnato? Chi è veramente Maria? Gesù e Maria non sono fuori di noi, sono in noi, o meglio noi siamo in loro.
Il mistero dell’incarnazione, compimento della storia e della creazione, è l’incomparabile bellezza della relazione verginale tra Gesù e Maria, che tutti ci contiene.
Il destino dell’umanità si è, mirabilmente, compiuto nell’offerta a Dio di una creatura immacolata, fatta madre di Dio; in lei la vera vocazione di ogni uomo e di ogni donna è diventata quella di “dare la carne” al Verbo di Dio, lasciandosi “vivere” da lei, sotto la guida dello Spirito Santo.
Quando l’Amore trinitario ha voluto rivelarsi nella carne è diventato la comunione di Gesù e Maria, sintesi della nuova creazione.
Non ci resta che pregare Cristo Signore di introdurci con la sua grazia in questo mistero, che è infinita bellezza.
Svelami Gesù il tuo segreto:
l’Amore che ti unisce al Padre,
alita su di me il tuo Spirito,
inviami il Consolatore
e saprò che l’Amore è una persona.
Amerò con l’Amore
e sarò in te, nella Trinità,
con Maria e gli altri figli e figlie
dell’unico Padre.
Partecipami Gesù il tuo amore:
quello che ti unisce alla Madre
e sarò, in lei e con lei,
sua mistica presenza qui in terra,
intenta a generare, in te,
gli altri figli e figlie
dell’unico Padre.
O splendore del Padre,
Cristo Signore, assumimi in te,
portami in te, con la Madre,
nel seno del Padre.
Per vivere pienamente il nostro rapporto con Gesù dobbiamo allora lasciarci vivere da Maria, sarà lei a portarci a Cristo; in comunione con lei amiamo Cristo presente in noi, fra noi, nella Parola, nell’Eucaristia, nella Chiesa... ovunque, offrendo a lui ogni nostra azione, ogni gemito del nostro cuore: “Per te, Gesù, con te, Maria!”
sr. Nunziella