Carissime e carissimi tutti,
in questo Punto luce vorrei riprendere con voi un tema a me caro: lo Yoga mariano.
In ogni epoca, non sono mancate persone insigni, che, in vario modo, si sono contraddistinte per la loro testimonianza di vita.
Davanti a questi innumerevoli esempi, mi è sorta spontanea una domanda: "Che cosa vuole Dio da me?".
La risposta a questo interrogativo mi ha ricondotta alla mia specifica vocazione all'Amore, che si è rivelata essere un cammino di santità non solamente mio personale, ma anche comunitario e aperto a tutti; ma che cos'è l'Amore, il Bell'Amore, che dà senso alla nostra vita?
È quanto vorrei approfondire con voi per rimettere a fuoco quella scelta di Dio, che sostiene e guida la nostra vocazione cristiana.
Se non riusciamo a stabilire veri rapporti di comunione con gli altri è, probabilmente, perché non sappiamo perdere il nostro modo "personale" di amare, per farci guidare dall'Amore.
L'Amore è una Persona, lo Spirito Santo, si tratta, allora di amare l'Amore e di lasciarci "vivere" da esso; ma spesso noi ci lasciamo, invece, guidare dalle nostre passioni e dai nostri sentimenti.
Quante volte siamo spinti ad essere gentili con una persona, mentre lo Spirito Santo, se lo ascoltassimo, ci spingerebbe ad esprimerci con forza, senza pericolose debolezze. Può anche capitare il contrario: che usiamo dei toni risoluti, là dove sarebbe opportuno un modo di fare più mite e garbato.
Lo Spirito Santo in noi, essendo una Persona diversa da noi, è l'Amore, non è il "nostro" amore, dobbiamo imparare a sintonizzarci su di lui.
Il Padre e il Figlio, nella Trinità, si amano nello Spirito, nel suo soffio rinnovatore si snoda la vita della Vergine Madre e del Corpo mistico; poco prima di morire, Gesù ci assicura il suo invio: «è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò» (Gv 16,7).
Gesù muore in croce per renderci partecipi della sua vita divina, per farci figli e figlie di Dio, dandoci il suo Spirito.
L'immagine della mamma, che rischia la vita per dare alla luce il suo bambino, esprime bene la realtà di Gesù crocifisso che dà la sua Vita, emettendo lo Spirito (cfr. Gv 19,30); da risorto appare agli Apostoli alitando su di loro, donando lo Spirito Santo, soffio vivificatore (cfr. Gv 20,22), senza il quale non potremmo né essere innestati in Cristo, né amare, in Dio.
Noi non conosciamo abbastanza lo Spirito consolatore, spesso non abbiamo un rapporto profondo ed esplicito con lui, eppure la nostra vita può assumere i toni della novità perenne se amiamo con l'Amore e non col "nostro" amore umano.
Personalmente ho scoperto un modo per mettermi in comunione con lo Spirito, facendomi aiutare da Maria: lo Yoga mariano.
La Vergine Madre è l'unica persona al mondo che, come nessun'altra, ha avuto un rapporto particolarissimo con lo Spirito Santo; avendo concepito nel suo seno Gesù ad opera dello Spirito, si è ritrovata ad entrare in comunione con lui, prima ancora della nascita del Verbo incarnato. Dopo l'Annunciazione, alla Pentecoste, è stata presente, quale Madre, là dove, ad opera dello Spirito, è nata la Chiesa: Corpo mistico di Cristo.
Nessuno può guidarci nelle vie dello Spirito come Maria, insegnandoci a vivere in comunione con lui, momento per momento, nella vita quotidiana.
Vorrei qui spiegare come ho imparato ad ascoltare la voce dello Spirito, che, interiormente, mi sollecita e mi guida.
In ogni attimo della vita mi ritrovo, come tutti, a fare le cose più disparate: consolare qualcuno, fare una visita, ascoltare una persona; la vita di tutti i giorni è fatta di tutto questo.
Nell'attimo presente, per mettermi in sintonia con lo Spirito, per prima cosa scelgo l'Amore, lo Spirito Santo, scelgo cioè Dio, in modo concreto, ciò significa che scelgo di amare non più col mio amore umano, che spesso fallisce, ma con l'Amore, con la A maiuscola, che non conosco. Io non so che cosa lo Spirito Santo, in me e tramite me, voglia fare in quella situazione; allora mi determino, faccio una scelta di fondo: decido di non scegliere me stessa e le mie vedute, ma l'Amore, Dio, così rinnego me stessa, almeno nelle disposizioni iniziali della mia volontà.
Per rinunziare al mio modo "umano" di amare, cerco di non pensare a niente, di non coltivare ricordi del passato o attese relative al futuro. Se, infatti, trovandomi davanti ad una persona, avessi delle idee preconcette su di lei, non riuscirei a darle fiducia.
Per essere libera e in grado di amare, faccio silenzio interiormente: non penso a niente, né di positivo, né di negativo, neanche al fatto che non voglio pensare a niente, anche questo sarebbe un pensiero capace di procurarmi qualche tensione interiore. Insomma, mi rilasso e, per distendermi, respiro, a volte, profondamente. In queste condizioni di spirito, mi rivolgo a Maria, dicendole: "Mammina, vivimi tu!". Con questa invocazione esprimo la mia volontà di farmi, in qualche modo, vivere da Maria, per essere guidata e vivificata dallo Spirito, essendo la vita della Vergine Madre tutta animata dallo Spirito Santo. Non voglio cioè "vivere" io, perché Maria mi guidi lei sulle vie dello Spirito.
Scegliere l'Amore e rinnegare me stessa, senza pensare a niente, è per me un modo di dire a Gesù crocifisso: "Crocifiggimi in te!", in modo che, sulla morte del mio io, operi lo Spirito Santo, "marianizzando", per così dire, la mia persona.
Dopo aver invocato Maria dicendole "Mamma, vivimi tu!", nella pace interiore, faccio ciò che mi sembra meglio, cercando di cogliere quanto lo Spirito mi suggerisce. Prima di agire chiedo, a volte, a Gesù di bloccarmi lui in qualche modo, nel caso in cui mi sbagliassi nel discernere la voce dello Spirito dentro di me. Potrei sempre lasciarmi catturare da altre spinte interiori derivanti dall'io o dall'altro: dal maligno, senza saper discernere la mozione dello Spirito che mi spinge a dare la risposta d'amore più adeguata alla situazione che vivo. Gesù, se lo lascio fare, chiedendogli di "assumermi", saprà, certamente, crocifiggere in me il mio io insieme con lui sulla croce, per farmi risorgere, in lui, ad una vita nuova (cfr. Rm 6,4), lo invoco, perciò, spesso, prima di agire, dicendogli: "Gesù, assumimi tu!".
Scegliere l'Amore, non pensare a niente, rilassarci, invocare Maria perché ci aiuti a sintonizzarci sulle mozioni dello Spirito Santo, lasciandoci "assumere" da Cristo Gesù, è un modo di raccoglierci per discernere e compiere ciò che è conforme alla volontà di Dio nel momento presente; ha anche il vantaggio di portarci, insensibilmente, alla preghiera continua, alla quale ci esorta Gesù: «Vegliate e pregate in ogni momento» (Lc 21,36).
Questo metodo, che mi piace chiamare Yoga mariano per la parte che in esso svolge Maria, è un mezzo efficace, per collocarci in un atteggiamento orante fin dal mattino, scegliendo l'Amore in modo esplicito e non ritrattando tale opzione di fondo, durante la giornata; essa informerà, così, tutta la nostra vita. Tale scelta dell'Amore può essere rinnovata dopo ogni caduta, quel che conta è ricominciare e rimetterci in un atteggiamento di distensione, sapendo che ogni giornata non ci è data per appesantire la mente dai molti pensieri, come dice la Scrittura (cfr. Sap 9,15), ma per amare.
Il passato è nella misericordia di Dio, il futuro non sappiamo se verrà, potremmo morire in ogni momento, la pienezza della nostra vita si esprime nella più grande semplicità, imparando da piccoli, alla scuola di Maria, la via dell'Amore; sarà lei a condurci, rendendoci atti ad ascoltare la voce dello Spirito, che, maternamente, ci istruisce sulle cose grandi e piccole della nostra vita.
"Mamma, vivimi tu! Spirito, vivificami!", con queste invocazioni sulle labbra e nel cuore, la vita cambia, non siamo più soli: Maria ci conduce, insegnandoci l'Amore, spingendoci ad amare il prossimo, in modo nuovo. Sperimenteremo, così, la pace e la soavità dello Spirito, che, interiormente, ci abita, illuminandoci e riscaldandoci.
Se siamo tristi, è perché, nella nostra vita, manca lo Spirito Santo, fonte di gioia. Gesù è morto sulla croce per darci la sua gioia (cfr. Gv 15,11).
Se il cammino della santità diventa difficile, è perché manca Maria: là dove i grandi, che sono sempre piccoli, non ce la fanno, arriverebbero sicuramente in porto, se si lasciassero prendere in braccio da una Mamma che li ama.
Vivendo così, anche il passaggio all'altra vita diventerà più facile: basterà invocare Maria con fiducia ed amore: "Mamma, vivimi tu!" e addormentarci tra le sue braccia, per risvegliarci ancora tra le sue braccia.
sr. Nunziella
SLOGAN: Lo yoga mariano
- Scegli l'Amore
- Fa' silenzio interiormente
- Distenditi
- Invoca Maria: "Mamma, vivimi tu!"
- Ascolta lo Spirito Santo
- Fa' quello che ti suggerisce