Perché interrompere la quotidianità trascorrendo dei giorni ad Assisi, tanto più che si tratta di giorni feriali? Forse per tanti dei partecipanti la risposta più immediata potrebbe essere per la gioia di condividere un'esperienza insieme ed, effetivamente, chi questa esperienza l'ha fatta può dire che ne vale la pena. E perché ad Assisi? La risposta la si potrebbe trovare nel pieghevole che proponeva un viaggio sulle tracce della Bellezza. "La bellezza porta, infatti, alla povertà - ci dice spesso sr. Nunziella - come la povertà porta alla bellezza"… come sembra evidente ciò percorrendo le strade del Poverello di Assisi.
Un viaggio in pullman in cui l'età della mascotte, il piccolo e simpaticissimo Francesco, si può contare sulla punte delle dita, mentre i vegliardi, con resistenza fisica d'altri tempi, hanno quasi esaurito tutte le combinazioni possibili con sole due cifre!
Breve tappa a Pompei, il tempo di affidarsi alla protezione di Maria e poi una buona cenetta e un sonno ristoratore prima di riprendere il cammino.
Momenti intensi a San Damiano, alla Porziuncola, all'Eremo delle carceri, in cui con gioia si è potuta approfondire l'amicizia con San Francesco e Santa Chiara, con i primi compagni, con i santi che ci hanno preceduto in questa bella terra, ma anche momenti di comunione fra tutti, in cui si poteva vedere un certo spirito di famiglia crescere, di giorno in giorno, di ora in ora… difficilmente chi poteva vedere dall'esterno quest'allegra compagnia, avrebbe potuto immaginare le variegate provenienze (Palermo, Sant'Agata, Capo d'Orlando, Patti…).
Bella l'esperienza, belli i luoghi, belle le testimonianze dei santi… bella la gioia della comunione che sa trasfigurare ogni cosa!