Si sa che "La gioia con-divisa si moltiplica"… e non conosce confini! Continua la festa e il rendimento di grazie per la Professione perpetua di sr. Christine e tocca anche la terra d'Africa!
Il 2 aprile alle prime luci dell'alba sr. Christine è partita da Roma per andare per qualche tempo nella Repubblica Democratica del Congo, terra che quasi "per contagio" tanti di noi hanno iniziato a conoscere, amare e portare in cuore. Un viaggio di una giornata che a sera l'ha portata all'aeroporto di Kinshasa dove vi erano già alcuni membri della sua famiglia che si sono "aggiudicati" il compito dell'accoglienza tra i non pochi familiari e amici in lizza per questa "missione". Sono passati quasi quattro anni dall'ultima volta che sr. Christine è andata in Africa, non si fa fatica ad immaginare il clima di festa al suo arrivo.
La prima suora del Bell'Amore che viene dall'Africa, la prima suora del Bell'Amore che, col suo abito celeste, mette piede nella Rep. Dem. del Congo e con lei arriva una realtà, il cuore di tante persone che si sono lasciate coinvolgere in vario modo per fare sentire a questi fratelli il proprio desiderio di condivisione, la propria vicinanza fraterna perché in Cristo sappiamo di essere un'unica famiglia, o, per dirla con Paolo, un solo Corpo unito nel mistero della Comunione.
Sono trascorsi solo una decina di giorni ma molto laboriosi, tutti si stanno prodigando per mettere in circolo ciò che molte persone hanno voluto inviare da qui. sr. Christine è infermiera e ostetrica, figura che in alcuni Paesi africani è spesso l'unico punto di riferimento sanitario per molti. Grazie al contributo di una farmacia campana ha portato tante medicine di cui c'è bisogno ma che non sono di facile reperibilità per la gente a motivo dei costi inaccessibili ai più; ha inoltre già aiutato una mamma a dare alla luce il suo bambino.
Tanti i bambini che con molta gioia hanno accolto piccoli doni provenienti dall'Europa. Intanto con un vero e proprio cantiere stanno mettendo su una casa in muratura con le sue prime tre stanze e uno spazio in cui allevare alcuni animali, vera fonte di sostentamento. Tutti, familiari, vicini, amici, anziani giovani e bambini si stanno adoperando perché l'amore entri in circolo e quanto si riceve possa essere messo a servizio degli altri, perché l'amore resta tale se non smette di circolare tra tutti.
Piccole cose, piccole gocce per non dimenticare che ogni persona che incontriamo sul nostro cammino ci "sta a cuore", è Gesù stesso che reclama il nostro amore perché Gesù ci ha detto che "Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatta a me" (Mt 25,40).