E' noto a molti, nell'episodio evangelico della risurrezione di Lazzaro, l'incontro tra Gesù e le sorelle di lui. Il Maestro, infatti, avendo saputo della morte dell'amico, va a trovare Marta e Maria. Con che prontezza Maria sarà corsa incontro a Gesù, allorché le fu detto: "Il Maestro è qui e ti chiama" (cfr. Gv 11,28-29)! Non soltanto a Maria sono rivolte queste parole, anche noi possiamo dirci ogni giorno: "Il Maestro è qui e mi chiama"; non ci resta che rispondergli con amore e sollecitudine.
Dove possiamo incontrare oggi Gesù, che viene ancora nella nostra vita?
Dobbiamo crescere nella nostra fede, per imparare a entrare in comunione con Cristo, là dove egli ci chiama, momento per momento. Sappiamo che possiamo incontrarlo, quando amiamo concretamente un fratello o una sorella: Gesù stesso ci ha detto che riterrà fatta a lui qualunque cosa faremo al nostro prossimo (cfr. Mt 25,40).
C'è, poi, un altro modo particolarmente bello, in cui egli è presente oggi nella sua Chiesa: nell'assemblea liturgica o comunque dove due o più persone sono unite nel suo nome e si vogliono bene come lui vuole (cfr. Mt 18,20).
C'è ancora una strada facile e immediata per incontrare Gesù: basta raccoglierci un attimo per rivolgerci a lui presente nel fondo del nostro cuore: egli non ci lascia mai soli, condivide ogni nostra gioia e ogni nostra pena; è l'amico, il fratello, lo sposo, il Salvatore, che ci ama immensamente.
Egli ci nutre inoltre con la sua Parola e col pane eucaristico. La parola di Dio e l'Eucarestia rappresentano, infatti, le due mense, a cui possiamo andare con la fiduciosa certezza di incontrarci con Cristo Signore. Non solo l'Eucarestia, ma tutti i sacramenti ci mettono in comunione con Gesù.
Infine non vanno dimenticati i sacerdoti, i vescovi, il Papa: si tratta di persone speciali, perché in loro, in forza dell'Ordine, c'è una presenza particolare del Signore Gesù, impariamo a scoprirla con uno sguardo di fede, senza mai fermarci alle apparenze.
L'Eucarestia è la stessa, sia in una chiesa bella, sia in una povera e disadorna; il sacerdozio è lo stesso, sia in un sacerdote giovane e gentile, sia in un altro stanco e burbero. La fede ci insegna a vedere le cose che non si vedono, a incontrare Cristo che viene.