Quando una persona cara sta molto male fisicamente e se ne sta andando, non ci resta altro da fare, che non lasciarla sola, vegliando trepidanti al suo capezzale.
Maria, sotto la croce, sta ritta in silenzio, spiando ogni gesto del suo amatissimo Figlio ormai agonizzante: Gesù è là, muore come un malfattore, ma lei non si vergogna di lui, non le importa di essere considerata la madre di un condannato a morte. Egli aveva chiamato beato chi non si sarebbe scandalizzato di lui (cfr. Lc 7,23); Maria è certamente tale; anche noi, con lei, non vogliamo scandalizzarci del Crocifisso, non lo vogliamo lasciare solo; insieme a lei, vogliamo continuare ad amarlo e a fargli compagnia là dove egli continua, ancora oggi, a soffrire: nella Chiesa e nell'umanità, a cominciare dalle situazioni difficili, dai mille problemi della società, da coloro che sono più colpiti dal dolore o dal peccato, soprattutto quando si tratta di cristiani, che avrebbero dovuto testimoniare Cristo e invece l'hanno tradito.
Gesù Crocifisso ha portato il peso di tutti i peccati e di tutti gli scandali dell'umanità, dove si verificano fatti negativi e le persone soffrono a causa dei loro stessi sbagli, ricordiamoci che lì c'è Gesù, che, nel suo amore infinito, prende su di sé le stesse infedeltà a lui. Come non amare un Dio, che ama in modo così folle!
Quante volte, davanti a tanti fatti incresciosi, che si sentono dire o che vengono pubblicati sui giornali, ci potrebbe venire la tentazione di scandalizzarci; in quei momenti pensiamo a Maria, che davanti a Gesù condannato come un colpevole non si è scandalizzata di lui. Come avrebbe potuto? Una mamma non abbandona il figlio perché lo trova ridotto male o in carcere; anche noi, con Maria, dobbiamo saper amare la Chiesa, che è il corpo di Cristo, pure quando la vedessimo ridotta male per gli errori e le infedeltà dei suoi figli e figlie, anzi in quelle circostanze dovremmo amarla di più, perché ne ha più bisogno.
Allora, davanti a ogni dolore e a ogni scandalo, davanti a chi soffre o fa soffrire gli altri gridiamo a Gesù: "Eccomi, non voglio lasciarti solo! Non mi scandalizzo di te, anzi sono fiero di appartenerti e di stare con te, insieme a Maria, ai piedi della croce!".
La passione di Gesù continua nelle membra doloranti della Chiesa, ma, attraverso questa strada, l'umanità cammina verso la speranza. Il Calvario sfocia nella gloria sfolgorante della Risurrezione, al grido dell'abbandono di Gesù Crocifisso fa eco quello dell'alleluia.