È il 1994, dicembre, il 3 dicembre, l’anno volge al termine ma, come ogni anno, si fa sempre più viva l’attesa del Natale, festa cara a grandi e piccini, tripudio di gioia e tenerezza per i cristiani e invito universale alla bontà. A Palermo, poi, c’è un altro importante appuntamento, è Maria, in questa città, ad aprire le feste, e i palermitani, che un tempo promisero di versare il loro sangue per difendere il dogma dell’Immacolata Concezione, si riuniscono in tutte le famiglie, quasi convocati dalla Madre nel giorno che chiamano, per antonomasia, la “Festa della Madonna”.

In tutte le chiese della città, il 3 dicembre, si celebra il quinto giorno delle Novena dell’Immacolata, e proprio Lei, 26 anni fa, nella Chiesa di Palermo, prepara un dono.

Una suora, sr Nunziella, alla fine dell’estate del 1994, era giunta a Palermo, dal Cardinale Pappalardo, per affidare alla Chiesa un sogno, un desiderio, una missione. Chi conosce questa storia sa che sr Nunziella non era sola, altre suore condividevano già questo desiderio che sentivano quasi come “desiderio di Maria”, tutto era già stato confidato e affidato alla Chiesa di Roma, nei Palazzi della Sede Apostolica e proprio da lì l’incoraggiamento ad andare avanti a cercare una Chiesa locale che sapesse e potesse accogliere un nuovo carisma da donare alla Chiesa universale. La calda Sicilia e il cuore di padre e pastore del Cardinale Pappalardo si offrono quale terra feconda per questo nuovo germoglio. Agosto, settembre, ottobre, novembre… mesi intensi, sr Nunziella incontra tantissime volte il Cardinale di Palermo, si prepara tutto, il Cardinale capisce che il tempo è maturo perché questo germoglio possa divenire un alberello della Chiesa, pronto a dar riparo ai suoi figli, il suo discernimento è attento e prudente, la sua gioia evidente, sa che è espressione della Chiesa, che un carisma non è mai una “faccenda legata solo ad una Chiesa locale” e quindi la sua comunione con la Chiesa di Roma è esplicita, attenta, filiale, non rinuncia perciò a consultare la Santa Sede, che, tuttavia, ben sa di quanto si parla.

Il 3 dicembre, negli appartamenti di un palazzo antico di corso Calatafimi, arrangiato un po’ per diventare la Casa Madre di un Istituto religioso, squilla il telefono, è il Cardinale: “Roma ha dato il suo assenso!”.

Il suono di quel telefono resta impresso nel cuore e nella memoria delle suore… e anche chi il 3 dicembre del 1994 era troppo giovane o non c’era ancora oggi canticchia “Il 3 dicembre a Casa Madre, squilla il telefono, è il Cardinale…” sulle note di una parodia che le prime suore inventarono per ripercorrere insieme al Cardinale, in un momento di festa, i primi passi dell’Istituto.

 sr Daniela P.

 

 

Sono tante le attività a cui la pandemia ci ha costretto a rinunciare, tante abitudini da rimodulare, forse abbiamo anche imparato a gustare il sapore di “non scontato” della nostra quotidianità, eppure nulla può fermare la vita, lo scorrere del desiderio di un “di più” nell’anima, la spinta verso un Dio che è Bellezza e che ci fa sperare, sognare, camminare incontro all’altro. E così, anche in questo tempo, una “spinta giovane” ci porta avanti “verso la terra indicata”, eco di una promessa antica e per sempre rinnovata.

Tra le giovani in contatto con l’Istituto qualcuna ha sentito il desiderio di mettersi in cammino verso la meta indicata da Dio, per scoprire e concretizzare la propria specifica vocazione. Il “Centro giovanile” propone un’esperienza comunitaria di vita cristiana insieme ad altre giovani, condividendo la vita della comunità religiosa in vista di concretizzare la propria vocazione in una scelta di vita; oltre alle ragazze interne ce ne sono altre “esterne” che possono condividere alcuni momenti e alcune attività. Nonostante Casa Madre al momento non sia tanto grande ci si dà da fare per poter mettere a disposizione qualche spazio e… si pensa a nuove modalità di incontro un po’ più virtuali data la situazione legata al coronavirus. Intanto, le prime giovani hanno iniziato la loro esperienza comunitaria con varie modalità.

Tra un po’ di stucco e di ducotone, una lezione di italiano e un esame di greco da ripassare, un pranzo da preparare e un incontro, la preghiera e qualche momento di distensione… si cammina con gioia per vivere e testimoniare Dio Amore, il solo in grado di riempire il nostro cuore

Da un po’ di tempo diverse giovani in contatto con la comunità di Naso hanno iniziato a fare rete, nonostante i disagi legati alla pandemia che in questi ultimi mesi tocca la nostra quotidianità. Email, incontri online e qualche telefonata hanno tenuto collegate le ragazze con la comunità e fra loro in modo da poter “camminare insieme” pur nell’impossibilità degli incontri di presenza.

La difficoltà nell’organizzare gli incontri in comunità non è stata, però, un impedimento per mettersi in gioco e condividere quanto ricevuto: ognuna ha potuto fare l’incontro di Punto luce, nella sua casa, con i “suoi congiunti”, moltiplicando così i “Punti luce”, ne è nata una rete di luce che ha “trovato a casa” a Naso come a Capo d’Orlando e persino a Caccamo, in provincia di Palermo… ognuna è stata, nella sua casa, espressione concreta del gruppo, condividendo quanto aveva ricevuto.

Il 7 ottobre di 45 anni fa, a Marino Laziale (Roma), sr. Nunziella, all’età di 27 anni, faceva i suoi primi voti. 

Anche se il distanziamento sociale che siamo chiamati a vivere in questo tempo di pandemia non ci permette di vivere insieme questo momento, possiamo unirci in comunione nel rendere lode al Dio che, fedele alla sua promessa, non cessa di compiere meraviglie di grazia. Nel pomeriggio, nella comunità di Casa Madre, sarà celebrata una Messa di ringraziamento a cui sr. Nunziella parteciperà con l’intera comunità di Casa Madre.

Carmelo Paparone

Oggi pomeriggio alle 18.30, nel Santuario della Madonna del Tindari, in provincia di Messina, il diacono Carmelo Paparone, con l’imposizione delle mani di mons. Guglielmo Giombanco, sarà ordinato sacerdote. Insieme a don Carmelo sarà ordinato anche don Cono, originario di Naso (ME).

Un momento di gioia per la famiglia di don Carmelo, per la sua comunità parrocchiale, per la cittadina di Capo d’Orlando e per tutta la famiglia del Bell’Amore che, con la Chiesa tutta, ringrazia Dio per il dono di questa vocazione.

Il Santuario potrà accogliere solo 200 fedeli, nel rispetto delle norme anti-contagio; la celebrazione sarà comunque trasmessa sulla pagina Facebook della diocesi di Patti, sul canale Youtube della cattedrale di Patti, così come dall’emittente Antenna del Mediterraneo e da Radio Tindari.

Ecco un piccolo stralcio dell’esperienza di Carmelo, che presto potremo leggere integralmente sul numero di Per voi giovani che uscirà a breve:

…e ogni giorno che passava mi accorgevo sempre di più che quella del sacerdozio era la mia “via dell’Amore” percorrendo la quale potevo esprimere pienamente l’amore che dal mio cuore traboccava per Gesù. Finalmente compresi che quella insoddisfazione di cui avevo sofferto terribilmente si era trasformata in una sensazione di pienezza e completezza.

Oggi, ad un passo dalla mia Ordinazione Sacerdotale che avverrà il prossimo 12 settembre, posso dire che grazie alla Spiritualità del Bell’Amore ho potuto realizzare la mia vita e ho trovato la strada che il Signore voleva percorressi. Ciò non sarebbe potuto accadere se non avessi incontrato suor Nunziella.

Dal prossimo 12 settembre sarò dunque sacerdote e di questo sono immensamente felice

E noi, caro Carmelo, gioiamo con te… perché la gioia condivisa si moltiplichi! 

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