Ecco un piccolo aggiornamento che ci arriva dal Veneto. Rosetta e Giovanni, sposi, membri laici della famiglia del Bell'Amore, sono da tempo impegnati nel servizio di Gesù presente nei fratelli, specialmente in quelli più bisognosi, nel loro territorio, insieme ad altri volontari. In questi giorni, in cui le nostre città sembrano immobili, l'Amore non si ferma e si esprime sempre con grande creatività.

Da un anno è attiva, nella nostra Collaborazione pastorale, la mensa Caritas "Cenacolo del pane".
Conosciamo le situazioni familiari di tutti gli ospiti, perché prima sono passati da Centro di ascolto, sempre della Caritas.

Famiglie di stranieri e italiani in difficoltà; particolarmente in questo tempo di profonda crisi economica.
Il servizio è, attualmente, per una cinquantina di persone; la sera, dal lunedì al venerdì.

Siamo una trentina di volontari. Ci alterniamo nei vari turni. Offriamo cibo preparato al momento, con le cose che vengono fatte pervenire in vario modo, sia in materia prima che offerte varie.

Lo stare assieme di noi volontari è già un'opera d'arte. Ciascuno esprime i suoi talenti, con ricette particolari e invenzioni varie, quando gli ingredienti sono di difficile armonia. Il risultato: sempre nuovo e irripetibile. Il dolce, gigante, lo prepara sempre Don Gabriele, nostro Parroco e promotore di tutto il prodigio.

In questo tempo di divieti di spostamenti, abbiamo coinvolto anche i carabinieri, che ci hanno rilasciato un lasciapassare per noi e per chi usufruisce della mensa, in questo tempo, per solo asporto.

Il cibo è solo un dei componenti del servizio del Cenacolo del pane perché, pur non potendo abbracciare, ascoltare le confidenze, ecc... ora,ci permette di continuare a monitorare le situazioni particolari e offrire un aggancio ad una realtà complicatissima da vivere in questo momento, per tutti.

 

Rosetta

E' ormai un acquisito teorico il contenuto dell’espressione: “La nostra casa è il mondo!” e che tutti gli uomini sono uguali in dignità, perché abitanti della stessa porzione di universo che chiamiamo Pianeta Terra. In questo tempo di emergenza Coronavirus, però, la Casa è diventata improvvisamente “piccola e stretta”, si sono ammalati i primi e per la vicinanza i secondi e poi i terzi… fino a raggiungere tutte le stanze, anche le più lontane e apparentemente inaccessibili.

Siamo più prossimi di quanto non immaginiamo tanto che gli avvenimenti di questi giorni sembrano gridare al mondo intero: “Siete fratelli, siete sorelle… figli e figlie di un unico Padre. Siete diversi eppure uguali. Siete un’unica famiglia, un unico corpo, quello di Gesù! E se un membro sta male tutte le membra soffrono e se un membro sorride, tutte le membra sono nella gioia”.

Ed è a partire da questa nostra verità e per strappare la grazia al Cielo che, nella comunità di Zafferana Etnea (CT), sono nate le iniziative di cui scriviamo.

 Da Zafferana

Un’Ave Maria per ogni continente”

Al mattino, sr. Ivana fa pervenire all’aiuto coordinatrice-catechesi della Parrocchia Santa Maria della Provvidenza, una email con indicate al suo interno l’intenzione di preghiera del giorno e uno Stato del Continente per cui pregare affidato ad ogni realtà (le varie classi dei bambini e ragazzi del catechismo).

L’ appuntamento per recitare la preghiera è dato per le ore 19.00, solo alla fascia dei gruppi di cresima sono stati affidati in modo alternato l’Antartide e l’Artide, e sempre un quartiere a giro della cittadina di Zafferana. L’email è poi girata tramite messaggio alle catechiste, che a loro volta lo trasmettono ai rispettivi gruppi.

 

“A Maria, Porta del Cielo”

 Per affidare a Dio, per intercessione del cuore materno della Porta del Cielo, le sorelle e i fratelli morti a causa del coronavirus, sr. Catena ha contattato telefonicamente cinque delle signore che partecipano al Punto luce; ha dato loro appuntamento alle 17.30 per recitare insieme nello stesso momento la preghiera del Rosario, a casa propria. A ciascuna abbiamo indicato i misteri precisi (gaudiosi, dolorosi…) ed anche il modo per recitarlo (decine, Gloria, O Gesù, L’eterno riposo, Maria porta del Cielo).

Sr Catena, il rosario del sabato, per un ritorno d’amore lo reciterà per i defunti di ognuna di loro e per quanti e quante cammin facendo si aggiungeranno.

Le signore hanno accolto con gioia questa particolare Catena di Rosario.

sr. Ivana

 

“Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà” (Giovanni 16:23b-28), Gesù ce lo ha assicurato e noi crediamo che il Padre possa dare solo “cose buone ai suoi figli” e ci fidiamo, credendo che Dio sia presente già adesso come nostro Salvatore in questa situazione, questo lungo “sabato santo” segnato proprio dall’assenza dell’assemblea eucaristica è già certezza della domenica di Risurrezione. Il “sabato” prima della Domenica di Pasqua è, per l’appunto, l’unico giorno dell’anno in cui non ci si raduna per celebrare l’Eucaristia, è, per la tradizione, il giorno di Maria, primo germoglio della Chiesa, che custodisce la speranza. In questi giorni il cuore di noi tutti si rivolge a lei cercando fortezza, consolazione, coraggio, fiducia e ogni mamma sa quanta tenerezza le provoca un figlio che domanda e ogni figlio sa quanta tenerezza nasca negli occhi di una madre quando il suo piccolo la chiama.

Forse è normale, allora, sentire in questi giorni di tanti che si impegnano nella recita quotidiana del Rosario, riscoprendo questa antica ma sempre attuale preghiera, così come sentire intonare da qualche balcone un’“Ave Maria” o un canto tradizionale alla Madonna.

Ecco alcune delle esperienze che qualche comunità ci racconta:

Da Messina

Con le giovani ci siamo date due appuntamenti per recitare il Rosario, alle 16,00 e alle 22,30. Una delle signore che partecipa assiduamente al Punto luce ha organizzato, con altre signore nel quartiere dove vive, un Rosario "in balcone", con tanto di amplificatore in modo che tutti possano seguirlo e unirsi alla preghiera, con appuntamento giornaliero alle 17,00.

Noi confidiamo nella "Veloce Ascoltatrice" e nell'unità tra noi!

sr. Susanna

Da Roma

Tutti “spiritualmente” sintonizzati alle 15.30 per la recita della corona del Rosario. I partecipanti comunicano la loro adesione per mail o per telefono, sono adulti, ragazzi, bambini con le loro famiglie… si sono moltiplicati! La comunità alle 15.30 in punto inizia la sua preghiera in giardino davanti la grotta di Lourdes… in piena Roma, tra la Balduina e Monte Mario.

sr. Patrizia

Da Naso (ME)

L’esperienza del Rosario vivente delle giovani continua. coinvolgendo compagne che recitano con loro il mistero. Iniziative del genere si sono diffuse anche tra gli adulti qui a Naso e fuori, anche loro ci tengono aggiornate per email. Anche le bambine hanno iniziato!

sr. Emma

Da Palermo

Da Casa Madre ci si industria per incontrarsi quotidianamente alle 16 con dei giovani per la recita del Rosario, ad ogni mistero qualcuno condivide un’intenzione di preghiera. Puntualissimi ci si connette su una delle piattaforme che i più giovani abitualmente usano per l’Università o per la scuola, al termine ci si saluta dandosi appuntamento per il giorno dopo. Diversi giovani di varie città hanno già chiesto di unirsi.

sr. Daniela

Ecco qualche notizia dall’Ospedale “Buccheri La Ferla” dell’Ordine dei Fatebenefratelli, struttura palermitana dove operano sr. Marianna Lilia, come coordinatrice infermieristica e sr. Anna Maria, animatrice spirituale nella cappellania.

I medici, gli infermieri, il personale sanitario, i tecnici , ma anche i cappellani, i volontari, in questi giorni sono chiamati ad un “di più”, in alcune zone, specialmente al nord Italia, la loro vita sembra rispondere alle parole di Gesù “Date loro voi stessi da mangiare”, anche più a sud non sono certo giorni normali. Il lungo applauso che alle 12 di due giorni fa si è levato dalle finestre e dai balconi di tutta Italia è un grazie che viene dal profondo del cuore di ciascuno ma anche segno del voler essere a fianco a coloro che stanno lavorando nelle strutture sanitarie, dando il proprio contributo che, in questo momento, significa anche fare di tutto per limitare i contagi.

Pubblichiamo allora qualche esperienza raccontata con qualche mail o con qualche messaggino.

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Carissima Madre, vengo ad aggiornarti della nostra avventura qui al Buccheri. "Siamo in guerra..!." ripeto ogni tanto, perché è veramente una battaglia non tanto contro un "virus sconosciuto", quanto contro tutte le fragilità umane che si manifestano in queste circostanze di emergenza. Noi qui cerchiamo di essere una presenza d'amore che,  insieme a tutti gli operatori,  cerca di trovare le strade per far fronte all'emergenza che investe tutta la struttura,  ma soprattutto il Pronto soccorso che è il primo filtro dell'ospedale. Non è facile! I primi che sono chiamati a dare il meglio di se stessi sono i "ragazzi" come li chiamo io, gli infermieri... che sono disposti a fare lunghi turni, che collaborano con sr. Marianna per lavorare al meglio, senza fare sprechi di presidi (che in questo momento sono preziosissimi), che cercano di mantenere fra loro un clima di serenità... in tutte le situazioni. Sr. Marianna cerca di rassicurare gli infermieri che non fanno che ringraziare per questo. Qualcuno controlla  twitter per vedere "cosa dice oggi la Madre" e affrontare la giornata. La preghiera del mattino, che facciamo giungere tramite il canale televisivo a tutti i pazienti ricoverati, è il sostegno che cerchiamo di fare arrivare a tutti; l'incoraggiamento agli operatori di tutti i reparti che continuano a lavorare per quei pazienti ricoverati con patologie cardiologiche, ortopediche o chirurgiche... e l'augurio alle mamme che danno alla luce i loro piccoli, principi e principesse nati in questo periodo di CORONAVIRUS […].  Sr. Anna Maria

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L'esperienza che facciamo qui è veramente unica, non so quando riuscirò a comunicarla. Gesù in mezzo è la prima terapia, Gesù Abbandonato l'innamorato che continuamente ci cerca che non vuole essere lasciato solo nemmeno un istante. Salutissimi, sr. Marianna Lilia

L’appuntamento del Punto luce continua a tenerci uniti nel cammino e ci si industria con mezzi nuovi messi a “servizio della comunione”. Anche in Lombardia si resta fedeli al consueto appuntamento mensile, per questa volta però Mariangela, medico che vive ed esercita la sua professione nel pavese, non raduna tutti a casa come di consueto ma online, supportata dalla “competenza” tecnologica dei ragazzi. Così sabato 7 marzo, diverse famiglie si sono incontrate dalle province di Pavia, di Milano, di Bergamo e anche da Torino. Tutti presenti, adulti e bambini, a “distanza di sicurezza”, ma tanto vicini da camminare insieme sulla via dell’Amore, rischiarata questa volta da un Punto luce sulla preghiera, vero “balsamo” in questo periodo.

L’incontro si è svolto come di consueto con la condivisione delle esperienze, la lettura del testo, l’ascolto dell’audio e un momento di scambio…

Non ci si ferma… in attesa di poterci finalmente incontrare di nuovo di presenza!

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